sabato 2 settembre 2017

Reuben Fine - L'eredità degli Scacchi degli anni 40



L'ANGOLO DELL'USATO - 2 LIBRI DI REUBEN FINE

Introduzione

Con questo articolo inauguriamo la rubrica "L'Angolo dell'Usato", dedicata a far conoscere alcuni libri di seconda mano (ma di prima qualità) che potrebbero interessare non soltanto i collezionisti ma anche parecchi giocatori di torneo.


Reuben Fine - FIFTY CHESS MASTERPIECES 1941-44, Ed. Dover, 218 pp.
Prezzo 2a mano: 18.50 Eur  Prezzo Speciale 15.73
Link:  http://www.scacco.it/it/fifty-chess-masterpieces-1941-44-us

Reuben Fine - GREAT MOMENTS IN MODERN CHESS, Ed. Dover, 323 pp.
Prezzo 2a mano: 18.00 Eur  Prezzo Speciale 15.30
Link:  http://www.scacco.it/it/great-moments-in-modern-chess-us


Introduzione

Reuben Fine è conosciuto soprattutto come uno dei migliori giocatori del mondo negli anni 1930-40, pluricampione USA vincendo (a pari merito con Keres) il torneo AVRO 1938 per selezionare lo sfidante di Alekhine per il titolo di campione del mondo, prima di ritirarsi dall'agonismo per dedicarsi alla sua professione di psicologo.
Ma Fine fu anche ma anche un autore prolifico, che contribuì alla letteratura scacchistica sia con svariate antologie, sia con il famoso Basic Chess Endings (disponibile qui come volume di 2a mano), sia con il famoso "La Psicologia del giocatore di Scacchi".

Personalmente apprezzo molto il suo modo pacato di analizzare le partite nel modo più obiettivo possibile, con la competenza di un giocatore di classe mondiale, ma con l'imparzialità di chi è fuori dai giochi.





Reuben Fine - FIFTY CHESS MASTERPIECES 1941-44, Ed. Dover, 218 pp.



FIFTY CHESS MASTERPIECES 1941-44 è un libro molto interessante sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista storico. Come si vede dall'indice, il libro è una specie di "reportage scacchistico" sullo sviluppo degli scacchi in varie aree del mondo, con riferimento al periodo 1941-44, in cui vengono trattate:
  • la scena statunitense
  • la scena sovietica
  • la scena europea
  • la scena sudamericana

 Fine ci racconta la "storia scacchistica" del periodo 1941-44 di ciascuna di queste macroaree, con dovizia di notizie di cronaca scacchistica, aneddoti, e partite commentate con uno stile impeccabile.





GREAT MOMENTS IN MODERN CHESS rappresenta la prosecuzione ideale di "Fifty Chess Masterpieces 1941-44" con riferimento alla "storia scacchistica mondiale" del primo dopoguerra (1945-48).

Oltre alla cronaca dello sviluppo scacchistico nelle 4 macroaree geografiche di riferimento (USA, URSS, Europa e Sudamerica),  nell'ultima parte del libro Fine si sofferma su una piccola di antologia di partite tratte dalla scena internazionale dell'epoca con temi vari.

L'ultima parte del libro è un "pot-pourri" di partite che illustrano vari temi.




 Entrambi i libri sono editi da Dover, in ottime condizioni.
Le partite sono in notazione descrittiva, che spaventa parecchi giocatori dalla lettura di libri del passato (io ero uno di quelli 😊).
Vorrei approfittare di questa occasione per spezzare una lancia in favore di questi testi con notazione descrittiva: devo dire che grazie alla tecnologia odierna (i database scacchistici), oggigiorno è possibile leggere in modo indolore questi vecchi libri pubblicati in notazione descrittiva.

Io di solito recupero dal Mega Database la partita in questione, e la esamino a schermo oppure stampo su carta la partita in notazione algebrica, leggendo i commenti sul libro.
Ne vale la pena? ovviamente dipende dalla qualità dei commenti dell'autore... Nel caso di libri annotati da Fine, Capablanca, Lasker o Alekhine, la mia risposta è sicuramente SI'


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